CLAUDIO PISPERO "Non cambio casacca, sono nel centrodestra"di Annalisa Nesca
Tricase il vicesindaco Claudio Pispero difende la coerenza di pensiero dopo l'addio all'Udc
Anche il vicesindaco con delega alle Attività produttive del Comune di Tricase, Claudio Pispero, è voluto intervenire sulla questione sollevata in questi ultimi giorni in casa Udc per sottolineare il fatto che la cosiddetta “fuga” o “cambio di casacca” in realtà vuol essere una conferma dello schieramento nel centrodestra da parte di tutti quei personaggi politici criticati per aver deciso di non sostenere la linea politica che il partito di Casini ha deciso di portare avanti a livello provinciale, oscillando a sinistra per appoggiare Loredana Capone. Così il vicesindaco di Tricase «per quanto mi riguarda più delle parole contano i fatti. E se con le parole l’Udc a livello provinciale continua a dire che il proprio indirizzo politico è funzionale nell’area di centrodestra, con i fatti sta clamorosamente sconfessando se stesso, dimostrando l’esatto contrario. Pertanto oggi, e non tra due mesi quando ormai i giochi saranno fatti – continua Pispero - dichiaro e ribadisco senza mezze misure la mia appartenenza al centrodestra, insieme a tutti quegli amici che in questi anni hanno condiviso con me questo percorso politico che qui a Tricase ci ha portati ad appoggiare, non più tardi di un anno fa, il Dott. Antonio Musarò, oggi sindaco, alla guida di una amministrazione, chiara espressione del centrodestra. La mia scelta, insieme al novanta percento degli amici già candidati nelle liste dell’Udc nella scorsa campagna elettorale, non è figlia di una volontà di cambiare posizione politica ma, al contrario, di continuare a stare nell’area di centrodestra che da sempre, qui a Tricase, ci ha visti protagonisti. Se fossi rimasto nell’Udc, – conclude – tutti coloro che mi hanno sostenuto si sarebbero sentiti traditi considerandomi incoerente, perché ormai si tratta di un partito che ha come unico obiettivo in provincia di Lecce quello di combattere il centrodestra e non di farne parte, come invece chiedeva la stragrande maggioranza dei sostenitori».
