Antonio Gabellone fa tappa ad Otranto. Nella serata di ieri sera, appuntamento con i simpatizzanti del Pdl nella “Città dei Martiri”, presso la sala incontri dell’Hotel Bellavista. Ad introdurre il candidato presidente del centrodestra, il consigliere provinciale, Francesco Bruni, che ha voluto omaggiare Gabellone, lodandone la dedizione politica, manifestatasi nei cinque anni di opposizione a Palazzo dei Celestini. Bruni, che, ha fatto accenno alla “fucilazione in piazza” del segretario provinciale, riferendosi al recente caso Scarascia, ha poi ringraziato Corrado Sammarruco, che ha fatto dono al candidato presidente di un dvd a cura del Centro di Studi Terra d’Otranto, sul mosaocp della cattedrale, frutto del “Progetto Pantaleone”, voluto dallo stesso Sammarruco e finanziato dall’ex assessore provinciale Mario Pendinelli, “guardacaso – ha spiegato il consigliere – le prime due vittime della cattiveria di Pellegrino, che oggi si ritrovano con noi”.
La parola è poi passata al candidato del Pdl alle prossime europee, Raffaele Baldassarre, particolarmente in vena di frecciate umoristiche agli avversari politici, primo fra tutti, il locale consigliere regionale, Dario Stefàno: “Ho apprezzato molto questa iniziativa di Francesco Bruni, visto che Otranto ha avuto anche se solo per una settimana un candidato presidente alla provincia, di cui non abbiamo più notizie e di cui si sono smarrite persino le tracce dei suo percorsi politici. Abbiamo fatto bene a portare subito Gabellone ad Otranto, per evitare che la gente pensasse che potesse sparire anche questo candidato”.
Baldassarre che ha denotato la sua possibile elezione a Bruxelles, come un “segnale politico di gradimento del governo Berlusconi in Puglia”, precisando di non voler andare a fare il “pensionato di lusso” (“perché non è uno stile che mi contraddistingue e perché, con una battuta, con la solita fortuna che mi accompagna, da questa legislatura, gli stipendi degli europarlamentari verranno dimezzati”) è tornato sulla competizione provinciale, sottolinenando come Otranto sia stato un centro “penalizzato da questa amministrazione” nonostante “qui si concentri il maggior interesse turistico ed economico del Salento”: “Tutto perché – ha spiegato Baldassarre si doveva favorire altri centri, come Melpignano, Sternatia, Martignano, dove, con tutto il rispetto la gente si porta via solo un tamburello”.
Il portavoce Pdl a Palazzo dei Celestini ha poi evidenziato come alla competizione elettorale partecipino tre schieramenti, ma solo due, Pdl e centrosinistra, per governare; il Terzo Polo lavorerebbe solo ad accordi per favorire il centrosinistra, lacerato e all’“esaurimento di questi quindici anni disastrosi” (compresi evidentemente anche quelli gestiti da Ria, fino a qualche settimana fa, indicato come possibile candidato Pdl, bocciato, secondo Giovanni Pellegrino, dallo stesso Baldassarre e lasciato “solo” dal centrodestra, n.d.a). Ha poi invitato i presenti ad un impegno, perché “il centrodestra può vincere al primo turno, perché ci sono gli uomini, c’è l’entusiasmo, ci sono le liste, c’è l’aria positiva che accompagna il centrodestra”.
È stato, quindi, il turno di Gabellone, che ha definito la propria candidatura come “non quella di un leader”, sottolineando il valore della squadra del centrodestra nei cinque anni di opposizione: “Pellegrino, quando afferma che il 63% delle delibere sono state approvate all’unanimità, non è veritiero, perché dimentica il contributo in termini di contenuti che l’opposizione ha fornito alle decisioni, spesso stravolgendo le idee originarie”. Quindi, è tornato sul ruolo di Otranto nel Salento e sulle mancanze di attenzione del centrosinistra “Lecce-centrico” alla città, a partire dalle questioni aperte, sollevate dal consigliere Bruni a Palazzo dei Celestini: dal sistema di depurazione delle acque all’erosione delle coste, dai dati sulla falda acquifera ai finanziamenti “ingenerosi”. Gabellone non ha risparmiato critiche a Pellegrino sulla gestione di “professionalità di cui la provincia non aveva bisogno” (riferimento al portavoce personale del presidente) e sul caso della revoca del segretario generale, modo per “rastrellare ed asservire le istituzioni alla politica”.
Al termine dell’incontro, Gabellone, intervistato sulle accuse di “incoerenza del Pdl” mosse dalla Poli, ha risposto: “Se incoerenza c’è, ed io sono convinto che c’è, è la sua, nel senso che, dopo anni nella destra e dopo aver esaltato il progetto del Pdl, oggi ne riscopre tutte le negatività, nonostante sia stata ministro con al fianco cinque ministri leghisti. Non si spiega, invece, come oggi, la senatrice, non avendo trovato un ruolo di governo, abbia la necessità di controbilanciare le azioni della Lega. Noi siamo nella coerenza, perché siamo nella continuazione di una storia di partiti, che hanno deciso di creare, con il consenso politico della Poli, di creare un nuovo soggetto politico che facesse sintesi nella logica del parlare di meno, del fare e non del promettere. Quanto alla Puglia prima di tutto, occorre dire che queste sono elezioni periferiche e ci sono le diverse sensibilità ed una ricchezza di idee e di contributi di cui tener conto”.
E Gabellone invita la Capone, dopo qualche punzecchiatura circa la propria candidatura ed il rapporto con l’ex Ria, a “preoccuparsi molto più del suo schieramento. Lei si preoccupa troppo spesso della mia candidatura. Io mi onoro di essere amico da sempre di Lorenzo Ria, a cui sono legato da un rapporto di stima e di rispetto reciproco, e di Raffaele Fitto, che resta per me un modello politico. Se questo dispiace al candidato del centrosinistra, sono problemi suoi. Ma io sono dell’avviso che lei dovrebbe preoccuparsi di più di quello che sta avvenendo in provincia in questi giorni e se sia corretto lasciare solo un presidente della provincia in difficoltà, paventando la necessità di chiarirsi. Quando abbiamo chiesto noi chiarezza in consiglio, ce l’hanno negata: occorre chiarire se gli atti sono nel rispetto delle leggi, se sono nella legittimità piena (e il segretario generale non mi pare di questo avviso). Confrontiamoci su questo: del resto, la Capone non può far finta di non aver amministrato in questi anni e non può sottrarsi dal valutare la questione”.
REPLICA ANCHE LA PUGLIA PRIMA DI TUTTO
E dalla Puglia prima di tutto arriva la risposta alla Poli sulla questione coerenza, a firma del coordinatore regionale, Salvatore Greco, che definisce “l’’astio della senatrice” nei confronti di Fitto e della Ppdt, “segno di grande nervosismo e di un maldestro quanto inutile tentativo di inventare incoerenze altrui per mascherare la propria”.
Greco spiega come nella sua formazione “non ci sia un solo dirigente di Forza Italia o di Alleanza nazionale; ci sono invece, tra gli altri, tanti ex dirigenti, ex militanti ed ex esponenti dell’Udc che non hanno condiviso il passaggio a sinistra del loro partito a braccetto con quello della Poli”. E quanto alla collocazione nel Pdl, de La Puglia prima di tutto, Greco specifica pieno appoggio alle europee e alle amministrative al progetto politico berlusconiano: “Lo stesso non può dirsi della senatrice Poli Bortone, del movimento Io Sud e di quel che resta dell’Udc. A Casarano e a Brindisi sono già ufficialmente alleati con il Pd e la sinistra, e altrove hanno già convenuto di appoggiare il Pd e la sinistra in eventuali ballottaggi: un comportamento incoerente che tradisce la propria storia in modo incontestabile”.
“L’incoerenza – incalza Greco – non è ascrivibile né al ministro Fitto, né al Pdl, né alla Puglia prima di tutto, ma a chi, come la senatrice Poli Bortone, mostra ogni giorno di più la propria incoerenza, prima nei confronti di se stessa e della sua storia politica, poi nei confronti del suo elettorato, virando talmente tanto a sinistra da diventare quasi imbarazzante pure per il Pd”.
“Chissà se la Poli Bortone parlerà di coerenza e valori – chiede provocatoriamente –a Ugento nella festa di Io Sud, sullo stesso palco di un gruppo di scalmanate Drag Queen? Io, il ministro Fitto, la Puglia prima di tutto non si sono mai mossi da dove si trovavano l’ultima volta che hanno chiesto fiducia agli elettori: ossia nel centrodestra”. Intanto a Casarano, in seguito alle note evoluzioni politiche del centrodestra locale, per “garantire continuità, coerenza e incisività all’azione politica del Pdl” in vista delle amministrative, il coordinatore provinciale, Cosimo Gallo, avoca a sé la guida del partito.
lunedì 27 aprile 2009
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