giovedì 28 maggio 2009

ADA FIORE, LA MOGLIE DI RIA, LASCIA INCARICO DI SINDACO


Ada Fiore

Ada Fiore
Dopo i sospetti dei giorni scorsi, le paure, le smentite, le difese e le autodifese, le dimissioni di alcuni componenti della sua squadra, Ada Fiore, sindaco di Corigliano d’Otranto, nonché moglie di Lorenzo Ria, si è dimessa dall’incarico di primo cittadino. Le dimissioni, presentate nella mattina, sono state protocollate, ma avranno un epilogo politico, con un’appendice di ulteriori spiegazioni che l’ormai ex sindaco proporrà in una seduta straordinaria del consiglio comunale, lunedì prossimo, per meglio argomentare la scelta, che solo pochi giorni fa sembrava impensabile.

Già, perché la stessa Fiore, all’indomani delle dimissioni di due assessori e di due consiglieri della sua maggioranza, si era affannata a ribadire l’intenzione di andare avanti con il suo progetto amministrativo, messo in crisi da una situazione, come ampiamente spiegato in precedenza, che nulla avrebbe a che fare con Corigliano.

Ma occorre ripercorrere i fatti: due domeniche fa, nella piazza cittadina, c’era stato l’esordio ufficiale di Lorenzo Ria, a sostegno del candidato Pdl, Antonio Gabellone, dopo i dissidi avuti con il Pd e la confluenza del deputato nel gruppo misto. Il comizio elettorale, atteso, aveva visto l’ex presidente della provincia, a fianco di Fitto e Gabellone, criticare aspramente il suo ex partito, per sostenere con forza la necessità di una discontinuità politica con l’amministrazione di centrosinistra. Un esordio ed un discorso che, pronunciato nel paese della moglie, sindaco del Pd, era parso a molti poco opportuno, ritenendo più ragionevole che ria scegliesse per la sua prima la città di origine, ossia Taviano.

Le parole polemiche rivolte al Pd (ma comunque ampiamente note) avrebbero generato (o forse solo confermato) nel pensiero di alcuni rappresentanti della locale amministrazione di centrosinistra il sospetto che la Fiore, assente in piazza, prestasse comunque un sostegno “ambiguo” alla campagna elettorale del marito, tenendosi ufficialmente vicina al Pd, ma non facendo alcuna energica opposizione alle scelte politiche del marito. Per questo, dunque, nel corso della settimana immediatamente successiva al comizio di Ria, i malumori della maggioranza comunale sono sfociati in quattro dimissioni a catena, che hanno di fatto traballare il governo della Fiore: i detrattori del sindaco dimissionario hanno pensato, infatti, che, dopo le esternazioni in piazza di Ria, fosse necessaria una chiarezza che allo stato attuale non ci sarebbe. Tra i “capi di accusa”, inoltre, la mancata scelta del sindaco Pd di candidarsi nel collegio di Corigliano, per la corsa alle provinciali, che avrebbe alimentato il sospetto di un appoggio sottobanco alla scelta del marito di stare con il Pdl di Fitto.

La Fiore, dal canto suo, si difende, esplicitando che la scelta di restare nel Pd fosse chiara e già ampiamente argomentata e che, quindi, non sia pensabile un suo passaggio nelle file del Pdl.

Fatto sta che, dopo l’ottimismo della stessa Fiore nei primi giorni di caos, è andata crescendo l’ipotesi di presentare le proprie dimissioni. L’epilogo stamattina. Ma il sindaco di Corigliano sgombra già il campo dall’insinuazione che il suo impegno coriglianese sia finito: ha già annunciato che si candiderà alle prossime elezioni, promettendo battaglia. Resta da vedere, ora, con quale schieramento.

da www.corrieresalentino.it

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