sabato 30 maggio 2009

SONDAGGI, CAMBIO CASACCA E TUTTE LE INCOGNITE DEL VOTO - da www.lecceprima.it



“Citare sondaggi senza fornirne i criteri essenziali non ha nulla di scientifico e, se fatto in un periodo in cui la legge ne vieta la pubblicazione e la promozione è persino scorretto”. A parlare di sondaggi, tanto di attualità soprattutto nei periodi che anticipano il voto politico, è Stefano Cristante, docente di Sociologia della Comunicazione presso l’università del Salento.

La sua è una “consulenza” per nulla casuale, che nasce piuttosto dalla constatazione del clima elettorale, che caratterizza il Salento ad ormai una sola settimana dalle urne per il rinnovo del Consiglio provinciale. E così, anche se la normativa vigente vieterebbe, in nome della par condicio, l’esposizione sulle analisi elettorali, le cifre del consenso attribuito agli schieramenti in campo continuano a circolare con una certa facilità, e non mancano dichiarazioni di esponenti politici che, in più di qualche occasione , hanno tirate in ballo percentuali e numeri.

C’è chi potrebbe persino obiettare che, in fondo, la normativa sia facilmente aggirabile, visto che con pochi click in rete si possa riscontare come alcuni istituti di sondaggio, tra i più noti del settore, continuino a sciorinare cifre, semplicemente sostituendo le classiche tabelle dei politici, con immaginarie prestazioni agonistiche di cavalli o di noti ciclisti in un fantomatico “Giro d’Italia”. Detto questo, però, l’argomento di discussione non è la mancanza di rispetto della normativa sui sondaggi, quanto piuttosto comprendere come quelli finora propagandati (e non più propagandabili, a quindici giorni dal voto) in provincia di Lecce, possano essere considerati attendibili.

Innanzitutto una premessa è d’obbligo: di sondaggi pubblicati in tutta la competizione elettorale se ne sono visti pochi. Si è assistito piuttosto alle prese di posizione pubbliche di politici che hanno ribadito come “dati e sondaggi alla mano”, una coalizione (il riferimento nella maggior parte dei casi è al Pdl) si affermerebbe in maniera incontrovertibile già al primo turno. Fermo restando, però, che poi dei sondaggi sbandierati, nessuno ha mai riscontrato le fonti.

“Perché un sondaggio sia scientificamente attendibile – spiega Cristante - necessita di alcuni criteri dai quali non si può prescindere: va certamente indicata la committenza, ossia chi commissiona un sondaggio; è necessario fornire la fonte, ossia l’azienda o l’agenzia incaricata di operare il sondaggio e di raccogliere e rileggere i dati; e poi c’è l’universo, la quantità di persone, il campione statistico utilizzato. In ultima istanza, andrebbe quantificato il margine di errore sul dato”. Cristante aggiunge che oltre ai criteri indicati, ci sarebbero poi alcuni ulteriore attenzioni da porre alle rilevazioni statistiche, non esplicitate in dettaglio solo per questioni di tempo.

Quanto all’attendibilità dei dati propagandati negli ultimi mesi, il docente precisa: “Chiunque afferma di vincere al primo turno o di raggiungere un determinato risultato, citando sondaggi senza tuttavia fornire i criteri necessari, esprime una previsione personale, fondata su sensazioni, ma non su indizi che abbiano valore di scientificità. Ci sta anche che poi una previsione si possa avverare, ma se questo accade non è sulla base di un criterio scientifico”.

Del resto, anche Alberto Pitton, in un suo pezzo intitolato “Dalla democrazia al plebiscito. Sull’abuso dei sondaggi e del tempo che viene”, scriveva: “Che una previsione sia scientifica perché viene confermata dai fatti è una concezione pressoché tribale. Allo stesso modo posso pensare che se dico ‘domani piove’ e domani questo fatto si verifica la mia è una previsione ‘scientifica’”.

Cristante, in sostanza, conferma la scarsità delle rilevazioni statistiche, fatte per la competizione elettorale salentina, e il sostanziale equilibrio tra le forze in campo, riscontrabile dai pochi dati emersi nel periodo di promozione dei sondaggi.

Una posizione che accresce di fatto il clima d’incertezza sulla competizione elettorale, che continua a presentare molte incognite: innanzitutto la storia recente del Salento, che, da un punto di vista politico, ha premiato spesso il centrodestra, riconfermando, invece, dal punto di vista amministrativo il centrosinistra, che si è assicurato, negli ultimi quindici anni, la conduzione di Palazzo dei Celestini.

C’è poi il vento favorevole nazionale, di cui potrebbe beneficiare il Pdl, sulla spinta del voto alle Europee (anche se i dati molto favorevoli sarebbero, a detta di diverse rilevazioni, un po’ inferiori alle aspettative); ma c’è anche l’incognita in più di “Io Sud”, il movimento meridionalista di Adriana Poli Bortone, che potrebbe sfruttare l’appeal della senatrice, per ottenere un risultato di tutto rispetto, condizionante per gli altri poli: certamente non conoscendosi l’effettiva capacità elettorale, sembra difficile ipotizzare un risultato. Altra incognita da non sottovalutare sono le transumanze così di moda in questa tornata elettorale, che hanno parzialmente ridisegnato il Pd, la Puglia prima di tutto e l’Udc. Chi ci ha perso o guadagnato davvero, si vedrà solo allo spoglio delle schede.

da www.corrieresalentino.it

da www.ilpaesenuovo.it

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Video da www.salentoweb.tv

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