Italiani di nuovo alle urne domenica 21, dalle 8 alle 22, e lunedì 22 giugno, dalle 7 alle 15. Grande attesa per la sfida fra Gabellone e Capone per la Provincia di Lecce e per quelle dei Comuni di Casarano e Copertino.
PROVINCIA DI LECCE
Ballottaggio fra Antonio Gabellone, candidato del centrodestra, e Loredana Capone, candidata del centrosinistra. Gabellone due settimane ha conquistato 192.870 voti (41,35%), la Capone 171.372 (36,74%). Curiosità per capire se e quanto la Poli Bortone (che aveva avuto 102.080 voti, 21,89%) ed il suo elettorato possano fungere da ago della bilancia, a dispetto delle dichiarazioni ufficiali.
CASARANO
Ivan De Masi (sostenuto da otto liste in una coalizione di centrosinistra), che al primo turno ha ottenuto 1360 voti (46,55%), dovrà difendersi dall’attacco di Claudio Casciaro (con al seguito il centrodestra), suffragato con 722 voti (24,71%).
COPERTINO
Ballottaggio fra Giuseppe Rosafio (2029 voti, 47,94%), sostenuto dalle liste PdL, “Partecipare per Cambiare”, “Progetto per Copertino”, “Insieme per Copertino”, “Mpa alleati per il Sud” e “La Puglia prima di tutto”, e Maria Rosaria Ruberti (1154 voti, 27,26%), a guida della coalizione di centrosinistra con le liste PD, “Casini Unione di Centro”, “Rifondazione Comunista” e “Nel centrosinistra con Maria Rosaria Ruberti Sindaco”.
REFENDUM
Gli italiani saranno chiamati ad esprimersi su tre quesiti referendari:
Col primo quesito si chiede
- l’introduzione di un “premio di maggioranza” (pari all’assegnazione del 55% dei seggi) in favore della singola lista più votata alla Camera dei Deputati
- l’innalzamento della soglia di sbarramento al 4% per l’accesso alla Camera dei deputati.
Col secondo quesito si propone:
- l’introduzione di un “premio di maggioranza” (sempre del 55% dei seggi) anche al Senato in favore della singola lista più votata
- l’innalzamento della soglia di sbarramento all’8% per l’accesso al Senato.
Col terzo quesito, infine, si reclama di abrogare le “candidature multiple”
COSA CAMBIEREBBE SE VINCESSE IL “SI”?
Se si raggiungesse il quorum (pari al del 50%+1 degli aventi diritto al voto) e se i “Si” prevalessero sui “No”:
- Non si assegnerebbe più alcun premio di maggioranza alle “coalizioni” (sia alla Camera che al Senato) bensì alle “singole liste” (ossia ai partiti).
Secondo l’attuale legge elettorale, invece, a beneficiarie del premio di maggioranza possono essere anche le “coalizioni di liste” (il referendum si propone proprio di abrogare la disciplina che permette il collegamento tra liste).
- Le “soglie di sbarramento” (ossia il livello minimo di voti necessario per ottenere seggi in Parlamento) salirebbero al 4% per la Camera (già oggi è al 4%, ma si riduce al 2% per i partiti coalizzati) ed all’8% per il Senato (contro il 3% vigente).
- Vigerebbe il divieto di “candidature multiple”, ossia di candidare la stessa persona in più Circoscrizioni.