giovedì 4 giugno 2009

COMPRAVENDITA VOTI: PER FRISULLO ESISTE. FITTO: "PROVE" - da www.lecceprima.it



“Il rischio d’inquinamento della campagna elettorale è reale. Il mercato dei voti non è un’invenzione di Maritati. Il centrodestra sbaglia a sottovalutare il problema”. Parola di Sandro Frisullo. Così, infatti, il vicepresidente della Regione Puglia, torna sul presunto mercato del voto, denunciato ieri, con riferimenti espliciti, dal senatore del Pd, Alberto Maritati, attraverso gli organi di stampa (http://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=14779).

Il caso, che ha avuto inizio a partire dalle proteste in altre aree pugliesi, sottoposte al voto per le provinciali nelle prossime ore, dove alcuni candidati locali, in particolare nel barese e nella nuova provincia di Bat, hanno denunciato la compravendita di voti in cambio di somme di denaro, si è spostato anche nel Salento, dove sembrano essere cresciute le segnalazioni di questi abusi.
“La forte denuncia politica di Maritati sullo scambio voti-denaro – spiega Frisullo - va presa molto sul serio sia dalle forze politiche che dagli organi preposti al controllo perché solleva un aspetto inquietante della campagna elettorale che deve preoccupare tutti e non solo il Pd ed il centrosinistra”.

“Per questo – precisa Frisullo - ci saremmo aspettato ben altra risposta da parte del Pdl che ha invece preferito il silenzio, ad eccezione della replica tanto sprezzante quanto bugiarda di chi evidentemente avendo la coda di paglia si è sentito direttamente chiamato in causa”. Il riferimento è a qualche replica piccata dei responsabili locali del Pdl, che non avevamo ben gradito i riferimenti espliciti ad alcuni esponenti del governo comunale leccese: “Abbiamo il dovere di dirci con franchezza – prosegue - una verità che tutti conosciamo, anche se questa verità ad alcuni può non piacere: c’è una compravendita di voti ad opera di alcuni candidati”.

Conferma, dunque, le parole di Maritati, il vicepresidente della Regione, che argomenta ancora: “Su alcuni ceti deboli, infatti, soprattutto in alcuni ben individuati quartieri cittadini si esercita da parte di questi candidati una pressione indebita che lucrando sui bisogni della povera gente costruisce il proprio consenso elettorale”. E da Frisullo arriva un richiamo alla politica perché “spetta ad essa innanzitutto, alla buona politica raccogliere questo allarme. Per questo ci auguriamo che anche nel Pdl si levino voci forti ed autorevoli, che pure non mancano, per fare su questa delicata questione un fronte comune”.

E non tarda ad arrivare la replica del Pdl, attraverso la voce del proprio esponente di maggiore spicco, ossia il ministro Raffaele Fitto, che chiede, rivolgendosi direttamente a Maritati, colui che ha lanciato l’allarme, di andare in procura “se ha nomi e prove”, oppure di tacere: “Arrivati agli ultimi due giorni di campagna elettorale ci eravamo illusi che il senatore Maritati – afferma Fitto in una nota - ci risparmiasse le sue consuete denunce a mezzo stampa che vengono spacciate per sentenze solo perché provengono da un ex magistrato”.

“Se Maritati ha nomi e prove vada in Procura – afferma in modo netto - anche se comprendiamo bene che lì i precedenti non lo aiutano visto che da magistrato può vantare numerose e clamorose inchieste poi conclusesi con altrettanto clamorose archiviazioni. Se non ha nomi e prove, invece, taccia e guardi all’interno della sua coalizione dove certamente troverà di che riflettere. La pur comprensibile disperazione per il lunedì elettorale nero che la sinistra italiana e pugliese si appresta a vivere non può giustificare comportamenti irresponsabili all’insegna della mistificazione e della calunnia”.

E un commento arriva anche dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone. “Da Alberto Maritati e Sandro Frisullo ci saremmo aspettati magari qualche proposta in grado di elevare lo spessore di questa campagna elettorale. Invece il loro si rivela un riuscitissimo tentativo di inquinarla con uno sparo nel buio che, in quanto tale, non fa bene a nessuno”. Questa la riflessione a seguito della denuncia del senatore Alberto Maritati e del vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo sulla esistenza di una presunta compravendita dei voti nella campagna elettorale in corso.

“Se Maritati non ha “elementi precisi” (come sostiene) - spiega il primo cittadino - e se Frisullo a ruota dichiara che “il mercato dei voti non è una invenzione di Maritati” e non aggiunge niente altro, che significato può avere la loro denuncia? A mio parere solo quello di avvelenare il clima politico a pochi giorni da una importante scadenza elettorale. Maritati e Frisullo sono due illustri personalità del mondo politico ed istituzionale dalle quali ci giunge il più misero dei contributi ad una campagna elettorale già ricca di veleni e acredini. E’ ovvio che va condannato senza esitazione qualsiasi fenomeno di voto di scambio o pressioni psicologiche sull’elettorato, ma in casi come questo, o si va in Procura con nomi e circostanze ben precise e si compie il proprio dovere di cittadino in modo esemplare oppure si sta zitti. Dal momento che un allarme di questo tipo, senza contorni e con riferimenti a metà a fatti e persone, risulta un pericolosissimo fattore di destabilizzazione. Mi pare - conclude il sindaco Perrone - che equilibrio e prudenza non abbiano soccorso Maritati e Frisullo in questo frangente”.

da www.corrieresalentino.it

da www.ilpaesenuovo.it

da www.lecceprima.it

Video da www.salentoweb.tv

da www.iltaccoditalia.info

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