Lecce (salento) - Rotundo: la città non vuole più questo governo. Nelle scorse settimane il sindaco aveva affermato che le provinciali avrebbero legittimato la scelta di cacciare la Poli. La senatrice supera il 30% nel capoluogo.
In politica si sa, le parole possono avere mille sfaccettature diverse e i concetti possono mutare da un giorno all’altro. Fatto sta che il famoso “referendum” a Lecce tra Poli e Perrone, se le affermazioni di qualche settimana fa avessero ancora senso sarebbe stato stravinto dalla leader di Io Sud che nel capoluogo si attesta intorno al 30% (molto vicina agli altri due candidati), cacciata insieme agli assessori Martini e Battista dalla Giunta di Perrone. Ma per il sindaco, a quanto pare, il concetto giusto in questo momento è proprio quello opposto. Al capogruppo dell’opposizione a Palazzo Carafa Antonio Rotundo che parla di “scollamento tra la città e il suo governo” Perrone risponde così: “Gabellone è primo anche a Lecce e comunque non vedo una relazione fra questo voto e l’Amministrazione comunale della città, perchè altrimenti Pellegrino e Vendola avrebbero dovuto dimettersi da tempo visti i magri bottini raccolti dal centrosinistra nelle ultime elezioni nel Salento e in Puglia. E’ la solita polemica di Rotundo, noi ora pensiamo alla continuazione della campagna elettorale in vista del ballottaggio”.
Eppure il sindaco di Lecce, in diverse conferenze stampa, aveva proprio parlato di un voto in città che avrebbe avuto un senso anche come legittimazione alla sua scelta di buttare fuori Io Sud dalla Giunta.
Glielo ricorda il consigliere comunale del Pd Carlo Benincasa che è già proiettato alla “lotta” in Consiglio comunale e, soprattutto, il vicepresidente della Regione Sandro Frisullo che puntualizza. “E’ Perrone che ha parlato di un test a Lecce per l’Amministrazione guidata da lui e questa a me pare proprio una clamorosa bocciatura al suo operato”. Loredana Capone rincara la dose: “Il sindaco di Lecce aveva una larghissima maggioranza in città, ora il Pdl e le liste collegate raccolgono poco più del 30%. Questo la dice lunga sul gradimento per Perrone”. A difendere il primo cittadino arriva però anche il ministro Raffaele Fitto che, ai festeggiamenti per la “vittoria” di Gabellone, afferma: “Non era un referendum su Perrone, il sindaco vada avanti”.