(Fabio Zollino) - Una presidente di seggio inventa un voto ‘disgiunto’ molto particolare: “Il rappresentante di lista vota qui per le provinciali e nella sua sezione per le europee”. L’assalto alle urne da parte di elettori ed elettrici nell’inconsueto “sabato al voto” (è stata la prima volta che non si è cominciato a votare la domenica) è iniziato subito, alle 15 spaccate, non appena aperti i seggi. Anzi, racconta il presidente della sezione n. 22 di Lecce, “qualcuno si è addirittura presentato stamattina, credendo che le urne fossero già aperte”. Visitiamo l’istituto tecnico “G. Galilei” poco dopo le 15 e l’affluenza è già notevole; la scuola, tra l’altro, è situata in piazza del Palio, vero e proprio polo elettorale del Collegio-Stadio in quanto oltre al “Galilei” ci sono a poca distanza altri due plessi adibiti a sedi elettorali: il tecnico “Grazia Deledda” e lo scientifico “Banzi-Bazoli”. “Le operazioni procedono tranquillamente - spiegano alla sezione 22 - a parte qualche episodio curioso come un signore che, con le schede già aperte, voleva andare davanti ai manifesti con gli elenchi dei candidati per poter scegliere con calma chi votare”. Un’altra signora entra con prole al seguito e chiede se ha indovinato la scuola dove votare: è una di coloro che hanno subìto la modifica della sede elettorale e che è stata avvertita dal Comune. Ma la signora non è convinta e allora chiede agli scrutatori: la scuola è quella giusta, ma la sezione è la 25 e viene “dirottata” più avanti. Non dappertutto, però, le operazioni di voto sono così spedite come nella 22. Alla sezione 18 alle 15,30 c’è già una notevole coda e alcuni elettori si lamentano: “E’ colpa della presidente di seggio, è a dir poco zelante”. Un altro più che lamentarsi è decisamente arrabbiato: è un rappresentante di lista e quindi può votare nel seggio in cui svolge la sua funzione ma la presidente glielo impedisce: dice che essendo rappresentante solo per le provinciali non può votare lì per le europee per le quali dovrà recarsi nella sua sezione di appartenenza, una sorta di “voto disgiunto” di “ultimissima generazione”: “Ma è assurdo - accusa il rappresentante di lista - se voto qua metteranno il timbro sulla mia tessera elettorale che non potrò quindi utilizzare nel mio seggio di appartenenza. “Paradossi” a parte al “Galilei” tutto procede per il meglio, di “dubbiosi” sulla loro nuova sede ce ne sono parecchi e c’è anche, naturalmente, qualcuno che sbaglia; una giovane coppia, ad esempio fa dietrofront perchè deve votare al Banzi: “Ci siamo confusi, qua vicino si vota ovunque!”. All’uscita dal “Galilei” si tirano le somme: “E’ una consultazione elettorale tutto sommato semplice - afferma Pino De Gaetano, tra i primi a raggiungere il seggio in compagnia della moglie - le schede sono molto lineari e non c’è stato alcun problema, sia per le provinciali che per le europee per le quali ho utilizzato tutte e tre le preferenze. D’altra parte avevo le idee chiarissime su chi votare in entrambe le consultazioni”. Stesso discorso per la signora Gaetani: “Anch’io avevo le idee chiare e differenti da quelle di mio marito, non votiamo all’unisono, siamo una coppia libera con rispetto reciproco per le idee politiche”. Fuori dall’istituto Galilei sono appostati anche degli operatori di una televisione locale che invitano coloro che hanno appena votato a riportare la propria preferenza (solo quella riferita al candidato presidente della Provincia) su delle schede pre-stampate al fine di poter costruire degli exit-poll locali. Alcuni si fermano, altri preferiscono non rivelare (anche se anonimamente) la loro scelta. Tra chi si ferma c’è il signor Carlo Dei Lazzaretti che candidamente ammette: “Non ho alcun problema a dire chi ho votato. Immagino, però, che ci possa essere qualcuno che si “vergogna” della preferenza appena espressa. Questa consultazione elettorale è molto semplice e ciò è dovuto soprattutto al fatto che non è previsto il voto disgiunto”. In merito al minor interesse che c’è stato per le europee rispetto alle provinciali nel corso della campagna elettorale, Dei Lazzaretti afferma: “E’ normale che le provinciali abbiano preso il sopravvento, Bruxelles è lontana”. |
domenica 7 giugno 2009
Sabato al voto: i leccesi dicono sì. Buona l’affluenza - da www.ilpaesenuovo.it
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