PROVINCIA DI LECCE - PdL e Polo di centro puntano ai due big anche se, come vedremo in questo ottimo articolo di Fabio Casilli (Gazzetta del Mezzogiorno) il PdL insidia l'ex (indimenticato) presidente della Provincia. Intanto si continua a puntare su Dario Stefàno per la presidenza del terzo polo di centro anche se il nome non viene "rilasciato" come ufficiale. Pare che la Poli non sciolga le riserve e ha ragione: in definitiva chi è Stefàno? Ria sarebbe ben altra cosa ma il senatore del Pd avrebbe giurato fedeltà al suo partito.
La scelta del candidato per strappare l’Amministrazione di Palazzo dei Celestini al centrosinistra sembra ormai restringersi a due possibili nomi. E, in un caso, si tratterebbe di un clamoroso ritorno: quello di Lorenzo Ria, ma stavolta con l’appoggio del Popolo della Libertà. In alternativa, a doversi “sacrificare” e a scendere in campo per guidare la coalizione del centrodestra sarà l’ultimo presidente provinciale di An,Ug o Lisi.
Da giorni circola la voce di contatti strettissimi tra il ministro per gli Affari regionali Raf faele Fitto e lo stesso Ria. I due, pur essendo schierati, da oltre 15 anni, su fronti politici opposti, non si sono mai scontrati direttamente, tanto da far più volte pensare alla stipula di un vero e proprio “patto di non belligeranza”.
Di sicuro, esiste una stima reciproca, che non è mai venuta meno. Anzi, sarebbe semmai cresciuta, proprio negli ultimi mesi, in conseguenza del fatto che Ria è stato sempre più “emarginato” all’interno del Partito democratico salentino. E così si scopre che Fitto avrebbe offerto, su un piatto d’argento, all’amico-avversario la candidatura alla presidenza della Provincia di Lecce in quota Pdl. Ria è, peraltro, l’oggetto dei desideri non solo del centrodestra. A chiedergli di correre con il Terzo Polo sono stati pure Pierferdinando Casini e Adriana Poli Bortone.
Ma, in questo caso, il rifiuto del parlamentare Pd è stato netto. E, dopo che si era sparsa anche la voce di un suo imminente passaggio nel gruppo parlamentare dell’Udc (sull’esempio del deputato lombardo e collega di partito Pierluigi Mantini), ci ha tenuto a chiarire: «Sono un bipolarista convinto e non ho alcun interesse per le posizioni politiche da Terzo Polo dell’Udc». Al contrario, pur non essendo convinto della decisione, l’offerta di Fitto lo avrebbe lusingato ed allettato. Per le posizioni assunte negli ultimi mesi (in particolare, le continue ed inascoltate sollecitazioni a ricorrere alle primarie nella scelta del candidato alle Provinciali) Ria sa che il suo futuro nel Pd sarà segnato più da spine che da rose e fiori.
E, allora, perché non prendersi una bella rivincita sugli alleati che lo hanno messo all’angolo? E perché non riconquistare col Pdl quella Provincia che, nel corso dei suoi nove anni da presidente, ha spiccato il volo, facendo parlare di sé in tutta Italia? Ma le perplessità di Ria per un cambio di casacca politica, che potrebbe metterlo in cattiva luce con il suo elettorato di riferimento, restano. Nel caso di un nuovo rifiuto, quindi, il centrodestra dovrà trovare in fretta il suo candidato: in pole position c'è Ugo Lisi con l’obiettivo di frenare la fuga di consensi di destra verso il movimento “Io Sud” della Poli. Del resto, concluso il congresso romano di costituzione del Pdl, non c'è più molto tempo da perdere.
Loredana Capone, candidata del centrosinistra, è già in campagna elettorale. Dario Stefàno, intanto, continua ad aspettare un segnale di assenso dalla Poli. Quel segnale tarda troppo ad arrivare e chissà che Stefàno, alla fine, non si stanchi di attendere invano.