Nella Redazione de “il Gallo” il Forum con i candidati Antonio Gabellone (centrodestra) e Loredana Capone (centrosinistra). Non si è invece presentata Adriana Poli Bortone (IoSud ed UdC).
Nonostante l’adesione sempre garantita nei giorni precedenti, la Poli Bortone all’ultimo momento, e per motivi non meglio precisati, ha dato forfait.
Il Forum
Se qualcuno tornasse dalla luna dopo sei mesi, come spiegargli la genesi delle candidature e degli schieramenti che sostengono gli aspiranti Presidenti? Abbiamo chiesto di farlo proprio a loro. Antonio Gabellone: “La mia è la candidatura del PdL, di un raggruppamento
con un’identità chiara, che viene fuori dopo il travaglio seguito all’evoluzione del “caso Poli Bortone”, che ha un po’ tenuto in stallo le decisioni definitive. Dopodiché il tavolo regionale e quello provinciale hanno deciso di considerare le condizioni che avrebbero portato alla candidatura. Il PdL e il centrodestra avevano una serie di opportunità e di uomini sul territorio e alla fine hanno preferito scegliere un uomo che avesse anche una buona esperienza in ambito provinciale. La scelta è così caduta sul capogruppo del PdL in Consiglio Provinciale. Intorno alla mia candidatura ci sono stati un grande sostegno ed una grande disponibilità da parte di tutti”. Per tanto tempo, non è più un mistero, il candidato in pectore è stato l’ex PD Lorenzo Ria. Non si sente una seconda scelta? “Proprio per le motivazioni prima evidenziate, credo sia stata una scelta di tutta coerenza e linearità, che ci dà la forza straordinaria di utilizzare tutto ciò che il Governo di centrodestra sta portando avanti. Abbiamo l’esempio di un intervento che è stato realizzato in pochissimi mesi, l’investimento di 136 milioni di Euro per la Maglie-Leuca, che finalmente ha avuto una copertura finanziaria. Questo grazie anche a chi si è impegnato sul territorio e mi riferisco al Comitato 4 Corsie per la vita ed al consigliere di AN Biagio Ciardo. Il nostro obiettivo, come PdL e centrodestra, è quello di raccordare la periferia dell’elettorato con un Governo molto forte e concretamente attento alle esigenze di tutto il territorio”.
Loredana Capone: “La mia candidatura viene fuori da una coalizione unita e la decisione è stata ufficializzata dopo un’assemblea democratica e pubblica, che ha pensato alla sottoscritta per dare sì un segno di continuità con
l’Amministrazione uscente, ma senza disdegnare una forte innovazione che dia nuovo slancio all’attività della Provincia. Del presidente Giovanni Pellegrino apprezzo il modello democratico e partecipativo e vedo in questa mia candidatura le possibilità di lavorare bene per il territorio ed essere punto di riferimento di Puglia e d’Italia, com’è stato in questi anni”.
Quali le carenze, se ce ne sono state, dell’Amministrazione uscente?
Capone: “Credo che nessuna Amministrazione possa essere perfetta e naturalmente tutto è migliorabile. Probabilmente avremmo potuto lavorare molto di più sulle opere pubbliche, se ci fossero state ulteriori entrate e se ci fossero stati tempi più brevi nell’erogazione dei finanziamenti da parte dello Stato e della Regione. Questo riguarda alcune opere in particolare, come la Masseria Torcito, per la cui realizzazione del progetto le risorse regionali sono state stanziate da pochissimo. Al tavolo provinciale, in seguito ad un accordo tra Stato e Regione e la stessa Provincia, era prevista un’erogazione di 20 milioni di Euro per il TAC (Tessile Abbigliamento Calzaturiero), confermati dalla Regione ma ridotti a 6 dal Governo. E tutto ciò è gravissimo perché coinvolge, oltre agli ammortizzatori sociali, anche quegli investimenti necessari per la riqualificazione delle aziende e per il futuro di tanti lavoratori”.
La Provincia di Pellegrino è stata “Leccecentrica”? “I risultati dicono il contrario e la mia campagna elettorale è partita proprio dal Capo di Leuca, e da Tricase in particolare, giusto per sottolineare la considerazione che abbiamo per l’intero territorio. Questo è un gesto simbolico, ma di atti concreti nel corso del mandato del presidente Pellegrino ce ne sono stati tanti. In riferimento alla Maglie-Leuca, opera richiesta da anni e sempre bloccata, ha avuto un momento di nuovo slancio proprio quando la Provincia ha coordinato le modifiche al progetto che non soddisfaceva tutti. Ma l’impegno della Provincia nel sud Salento si vede anche in tutti quei progetti che mirano alla crescita dei nostri talenti. Il nostro territorio, soprattutto per la spinta della parte sud, è votato alla cinematografia? E allora, per valorizzare questa spinta, a Lecce nascerà il Cinema Porto, accanto alle Officine Knos, con un progetto già approvato; e con Puglia Film Commission abbiamo
incentivato e valorizzato le nostre risorse. Ma allo stesso modo posso indicare il Palazzo Comi di Lucugnano, diventato sede dell’Istituto di Culture Mediterranee. Lucugnano per Girolamo Comi, Cocumola per Vittorio Bodini e tanti altri esempi che ci ricordano che un territorio si fa apprezzare se viene valorizzato e promosso anche per la sua cultura. Ma non parliamo solo delle eccellenze: la nostra attenzione è continuamente rivolta alle scuole per le quali abbiamo speso in questi cinque anni 72 milioni di Euro. Non siamo riusciti a realizzare tutto quanto, anche perché siamo stati investiti anche noi dalla crisi economica, ma lo sforzo resta comunque immane. È proprio di qualche giorno fa l’inaugurazione della nuova sede del Professionale di Taurisano, primo edificio completamente antisismico del territorio. Abbiamo anche effettuato tanti interventi nel sociale, che a mio avviso devono andare di pari passo con quelli per lo sviluppo economico. Cito per tutti il Progetto “Only Life” contro l’abuso dell’alcool: vi abbiamo lavorato proprio con le scuole ed il Polo Professionale di Tricase, appena intitolato a don Tonino Bello, ha vinto il premio per lo spot realizzato dai ragazzi”.
Gabellone: “Quando si parla di Maglie-Leuca, altro che nuovo slancio e progetto inviso alle Amministrazioni locali! C’è stata una lettera, sottoscritta da tutti gli amministratori e da tutti i Sindaci, perché i ritardi dell’Ente provinciale erano così considerevoli ed incomprensibili da determinare un arenamento del progetto per la 275. Nella riunione con i Sindaci, alla quale era presente anche il presidente Pellegrino, l’assessore regionale Onofrio Introna ha avvertito che non c’era più la possibilità di tergiversare, mettendo fine ad una sorta di azione di freno dell’Amministrazione provinciale. In termini di Bilancio, abbiamo circa 30 milioni di Euro non spesi, con progetti realizzati ma opere mai avviate; altri 10 milioni di Euro per strade i cui progetti previsti e finanziati non sono partiti. C’è quindi una necessità di snellimento delle procedure e di maggiore concretezza, sia nella fase progettuale che in quella di realizzazione. Altrimenti saremo costretti a circolare ancora su strade provinciali che sono palesemente malgestite. Eppure abbiamo una società, l’Alba Service, che dovrebbe garantirne la cura… E riguardo alla scarsa considerazione per il
sud Salento da parte della Provincia di Pellegrino, venendo verso la Redazione di questo giornale, circolando per le strade di Tricase, ho avuto ulteriore conferma della scarsa attenzione verso questa parte di territorio. C’è poi un fatto eclatante e più esplicativo di mille parole: fino a pochi mesi fa non c’era un solo rappresentante in Giunta di questo territorio, escluso quindi dai centri decisionali della politica. Solo verso la fine del mandato si è provveduto a dare una delega ad Antonio Musio. Sfido chiunque, infine, a comprendere cosa abbia fatto fino ad oggi la Provincia a Torcito. Se n’è fatto riferimento come ad un risultato raggiunto: ma oltre al lavoro di pulizia effettuata dai giovani delle Cooperative Sociali nell’ultimo anno (“peraltro mal retribuito”), non ho visto altro. E sono passati cinque anni! È una struttura che va recuperata ma in tempi compatibili, e se dopo cinque anni siamo ancora alla fase delle promesse, allora vuol dire che si è stati negligenti”.
Capone: “Va ribadito che le risorse regionali per il progetto di Torcito sono arrivate soltanto da qualche giorno e provvederemo subito ad impiegarle. Quindi non possono esserci attribuite colpe che non sono nostre. E comunque Torcito ha già visto il recupero integrale della Masseria e posso dire di aver partecipato all’inaugurazione di una delle strutture più belle del Salento: quel bosco, quelle masserie, sono utilizzati da associazioni sportive, da enti di cultura e di turismo”.
Turismo e ambiente
Capone: “L’ambiente pulito è indispensabile per attirare ulteriormente i turisti, non basta fare semplicemente promozione del territorio se il turista al momento di tornarsene a casa non si porta dietro un bel ricordo. Per questo bisogna investire, così come abbiamo fatto negli ultimi anni e contiamo di farlo ancora ed in maniera innovativa. Abbiamo puntato molto sul marchio “Salento d’Amare”, all’inizio un logo istituzionale e poi diventato un vero e proprio marchio d’area, fino a divenire oggi marchio regionale registrato. Oltre ad intervenire sulla segnaletica (“molti Comuni erano deficitarii anche nella segnalazione dei loro tesori”), la nostra azione è stata e sarà quella di promuovere le qualità del nostro territorio. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, per smorzare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti lungo le strade o in campagna, abbiamo siglato un patto attraverso il quale Confindustria si impegna a realizzare un consorzio tra gli imprenditori per realizzare in un sito industriale, da individuare, una discarica per rifiuti speciali industriali”.
Gabellone: “Mi sembra assurdo, dopo dieci anni di Amministrazione di centrosinistra, sentir parlare ancora di un patto sottoscritto con Confindustria per realizzare, in futuro, una discarica. E questo quando invece ci sono proposte di Consiglieri provinciali che risalgono alla passata legislatura, mi riferisco in particolare a quella di Giorgio Petrucelli di otto anni fa. Non ci si può limitare a farne un fatto di competenze e trasferimento delle funzioni, perché le attività di raccordo di coordinamento vanno comunque svolte in quanto il territorio ha come riflesso una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Il marchio “Salento d’Amare” va riempito anche di contenuti da questo punto di vista. Quando un turista arriva da noi, si accorge subito che le strade provinciali e la tenuta delle banchine laterali sono un disastro. Eppure noi paghiamo ad Axa un milione di Euro l’anno, e ad Alba Service centinaia di migliaia di Euro per la pulizia delle banchine laterali. E si tratta di interventi già programmati, che non hanno bisogno di chissà quale sforzo. Evidentemente manca un serio controllo dell’attività. Sul turismo, poi, vorrei proprio sapere cosa possono vantare di avere realizzato in cinque anni… A malapena un po’ di cartellonistica stradale di indicazioni dei beni culturali. Il territorio è completamente abbandonato: il sud Salento è stato penalizzato perché in Giunta è arrivato un rappresentante di questa parte di territorio solo otto mesi fa! Chi va al governo deve occuparsi di un miglioramento complessivo dell’immagine, deve occuparsi per tempo della pulizia delle spiagge e non solo ad estate iniziata. Ed occuparsi della depurazione: la Provincia avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione alle situazioni che mettono a rischio la salute del nostro mare ed essere più incisiva. Inutile pensare al marketing, alla pubblicizzazione degli eventi e poi avere gravi problemi di balneabilità. E ciò non riguarda solo Tricase, dove andrebbe studiata la situazione del depuratore consortile, ma anche Otranto, Gallipoli, ecc.”.
Capone: “Non vedo così drammatica l’immagine del Salento né quella delle sue strade, forse non perfette ma tenute in uno stato certamente apprezzabile. Numeri alla mano, nell’arco di cinque anni abbiamo speso 133 milioni di euro per la viabilità e la gestione ambientale e 220 milioni per i lavori di manutenzione straordinaria delle strade provinciali”.
L’utilità della Provincia
Capone: “Nonostante i rigurgiti del Governo Berlusconi e la proposta, nel suo disegno di Federalismo, dell’On. Lorenzo Ria, che prevede la Provincia come semplice braccio della Regione, credo che in una realtà con 97 Comuni e 34 Frazioni la Provincia sia importante perché dà supporto ai Comuni ed ha una funzione di coordinamento. E molto di più potrà fare ottenendo le deleghe dalla Regione”.
Gabellone: “La nostra non può essere paragonata ad un’area metropolitana, dove la città e il territorio della Provincia praticamente coincidono e risentono del peso specifico della municipalità. I nostri Comuni sono tanti e dislocati in un territorio molto esteso, perciò hanno la necessità di un forte coordinamento anche per poter giungere a quei fondi comunitari che dovranno essere non l’approccio al mero utilizzo di risorse ma un’energia, una disponibilità economica, che dia possibilità di investire con un ritorno duraturo nel tempo”.
La discarica di Corigliano
Capone: “Ci siamo impegnati perché non si verificasse lo scempio previsto dalla Regione di Raffaele Fitto sulla falda acquifera di Corigliano d’Otranto, dalla quale emunge l’Acquedotto Pugliese. Abbiamo lavorato perché si procedesse alla variante che qualificasse quella di Corigliano solo come discarica, lontana dalla falda coibentata, perché non ci siano rischi, e comunque solo di servizio e non di soccorso. L’errore sugli impianti ha comportato un ritardo sull’attività dell’Ato Lecce 2, che oggi pagano i Comuni. Purtroppo la Provincia non aveva competenze sulla progettazione degli impianti, competenze che aveva l’allora presidente Fitto. Tutto questo ha provocato un lungo contenzioso, gli impianti non sono stati realizzati in tempo e la Provincia, pur senza delega, è dovuta intervenire per mettere insieme i Comuni, per organizzare le Ato in modo che ci fosse la chiusura del ciclo, che si realizzerà attraverso gli impianti di compostaggio e la raccolta differenziata spinta. Noi non crediamo, lo ribadiamo, nella realizzazione in provincia di un termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti e la produzione di energia, così come non crediamo possa diventare termovalorizzatore la CoperSalento, che ha già procurato fin troppi danni. Dopo la segnalazione del dott. Assennato dell’aumento esponenziale dei tumori, rilevando che le emissioni arrivavano dall’area incriminata, la Provincia non si è accontentata dei controlli dell’ARPA ed ha fatto una convenzione con l’Istituto di chimica ambientale, il quale ha scoperto una produzione di diossina 8 volte superiore ai limiti consentiti, tanto da portare alla sollecitazione della chiusura, alla quale si è giunti un anno fa”. Come si comporterà, nel caso diventasse Presidente, nei confronti della CooperSalento? “Nessun pregiudizio, ma dovrà mettersi in regola e diventare un impianto sostenibile rispetto all’ambiente circostante o non sarà possibile continuare l’attività. Allo stesso modo faremo di tutto perché mai si concretizzi il disegno di una centrale nucleare ad Avetrana (Taranto) o Nardò”.
Gabellone: “Non mi pare che il Piano Fitto per la discarica di Corigliano sia stato in alcun modo modificato dall’attuale presidente Nichi Vendola. Anzi, nel Piano di tutela delle acque, ha escluso tutte quelle zone che potevano avere una valenza idrogeologica, tranne quelle parti di territorio che prevedevano impianti o discariche. Mi preme sottolineare, poi, che è stato il Comune di Corigliano, attraverso una battaglia legale, ad ottenere che quella fosse esclusivamente una discarica di servizio. In tutto questo la Provincia è stata assente per la maggior parte della sua legislatura. Abbiamo avuto una delega all’Ambiente divisa in tre Assessorati e la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientali non riusciva a riunirsi perché o aveva argomenti che interessavano i singoli Assessori, oppure, soprattutto in presenza di argomenti spinosi come quello di Corigliano, ognuno ne restava lontano. Solo dietro il precipitare degli eventi, nel luglio del 2007, con le discariche chiuse e gli impianti che non si realizzavano, la Provincia ha percepito il pericolo di quanto poi effettivamente avvenuto, cioè che i rifiuti potessero rimanere per strada. E quanta fatica abbiamo dovuto fare noi dell’opposizione per far comprendere alla maggioranza ed al presidente Pellegrino che fosse opportuno azzerare questa situazione e dare nelle mani di un unico soggetto, di un unico Assessore, le competenze del settore. Casa avvenuta nel settembre del 2007 quando Gianni Scognamillo è stato delegato all’Ambiente. Prima era stato un periodo di totale assenza della Provincia e le Ato sono state totalmente scoordinate tra di loro, con le conseguenze che tutti conosciamo”. E sulla CoperSalento? “Sergio Blasi, non proprio un uomo del centrodestra, ha detto chiaramente che le responsabilità non sono addebitabili esclusivamente al Comune di Maglie, ma che, in termini di controllo, sono addebitabili anche alla Provincia. Non possiamo permetterci in alcun modo di perdere posti di lavoro, ma allo stesso tempo chiediamo che si utilizzino le migliori tecnologie per fare in modo che gli impianti siano conformi alla legge e non producano situazioni sgradevoli per la salute pubblica. Per quanto riguarda i termovalorizzatori, non sono previsti né a Maglie né a Poggiardo e il ciclo dell’impiantistica dei rifiuti è completo con gli impianti già presenti sul territorio”.
Giovani e Lavoro
Gabellone: “Intanto noi dobbiamo dare l’immagine di un’Amministrazione provinciale che sia un punto di riferimento per i giovani, che offra opportunità a tutti con grande trasparenza. Quello che sta succedendo in questi giorni in Provincia (riferimento alla sospensione del segretario generale Antonio Scarascia, Ndr) non avvicina certo i giovani alle Istituzioni. Nella nostra Provincia, poi, non si svolgono concorsi di assunzione dal 1999. Un Ente pubblico si deve spendere per creare occasioni, ma ai giovani deve anche dare la possibilità di esperienze di lavoro sul territorio. Per questo sarà opportuno instaurare un rapporto forte con le Università, perché in quel luogo crescono le migliori intelligenze del territorio. Così come sarà importante che la Provincia dia ulteriore fiato alla Formazione Professionale. E poi dovremo preoccuparci di recuperare quei mestieri che oggi non riescono a dare risultati in termini occupazionali perché non si sono innovati rispetto alle esigenze moderne. Per intenderci, un elettricista di 20 anni fa, se non si è mai aggiornato, avrà molta difficoltà oggi a lavorare. Sarà opportuno, infine, comprendere in quali settori ci sia la domanda di lavoro e spingere in quella direzione. Quello che vogliamo produrre è una serie di interventi sul territorio che creino non la certezza del posto di lavoro, ma delle opportunità di crescita e di occasioni: una filosofia nuova basata sui principi fondamentali dell’operatività di chi amministra e della trasparenza nel rapporto tra cittadino ed Ente”.
Capone: “Partiamo da un dato nuovo ed importante: l’attribuzione alla Provincia, seppure in parte, della delega alla Formazione Professionale. È un fatto estremamente rilevante che consente un ulteriore collegamento tra imprenditori ed aspiranti lavoratori. Collegamento che è nel Piano triennale della Formazione che abbiamo preparato e che consentirà a questa Provincia, d’ora in poi, di rispondere meglio alle esigenze di lavoro da parte dei giovani, ma anche alla richiesta di specializzazione da parte delle imprese. Si apre un periodo nuovo e assai più bello, che ci consentirà un margine di manovra più ampio rispetto al passato. La Formazione Professionale, poi, riguarderà anche le cosiddette aree deboli, quindi non soltanto i ragazzi diplomati ma anche quelli con lauree non immediatamente spendibili in posti di lavoro: anche loro potranno scegliere di frequentare corsi di formazione collegati direttamente alle imprese. Consentirà altresì la possibilità a tutti gli Istituti Professionali di mettere in atto la cosiddetta terza area, cioè di far frequentare ai ragazzi degli stage in aziende collegate al territorio, con l’obiettivo di verificare meglio le proprie attitudini per il futuro. Come abbiamo fatto in passato, poi, sosterremo l’accesso al credito delle giovani coppie che intendono mettere su un’impresa. Così come continueremo a sostenere i ragazzi che escono dall’Università e vogliono aprire un’attività attraverso i brevetti realizzati durante i loro studi. Sette aziende sono già state create in questo modo e funzionano. Riguardo ai concorsi della Provincia, va detto che fino a che la pianta organica è al completo, la legge non ci consente di farne degli altri. Abbiamo però stabilizzato quasi tutti i Lavoratori Socialmente Utili (“circa 200, ne mancano altri 100”) attraverso le assunzioni di Alba Service”. E i Centri per l’Impiego? “Oggi sono anche Centri che facilitano il rapporto tra domanda e offerta di lavoro, pure on line. E il nostro sito, www.pugliaimpiego.it, è considerato uno dei migliori d’Italia”.
Il Forum
Se qualcuno tornasse dalla luna dopo sei mesi, come spiegargli la genesi delle candidature e degli schieramenti che sostengono gli aspiranti Presidenti? Abbiamo chiesto di farlo proprio a loro. Antonio Gabellone: “La mia è la candidatura del PdL, di un raggruppamento

Loredana Capone: “La mia candidatura viene fuori da una coalizione unita e la decisione è stata ufficializzata dopo un’assemblea democratica e pubblica, che ha pensato alla sottoscritta per dare sì un segno di continuità con

Quali le carenze, se ce ne sono state, dell’Amministrazione uscente?
Capone: “Credo che nessuna Amministrazione possa essere perfetta e naturalmente tutto è migliorabile. Probabilmente avremmo potuto lavorare molto di più sulle opere pubbliche, se ci fossero state ulteriori entrate e se ci fossero stati tempi più brevi nell’erogazione dei finanziamenti da parte dello Stato e della Regione. Questo riguarda alcune opere in particolare, come la Masseria Torcito, per la cui realizzazione del progetto le risorse regionali sono state stanziate da pochissimo. Al tavolo provinciale, in seguito ad un accordo tra Stato e Regione e la stessa Provincia, era prevista un’erogazione di 20 milioni di Euro per il TAC (Tessile Abbigliamento Calzaturiero), confermati dalla Regione ma ridotti a 6 dal Governo. E tutto ciò è gravissimo perché coinvolge, oltre agli ammortizzatori sociali, anche quegli investimenti necessari per la riqualificazione delle aziende e per il futuro di tanti lavoratori”.
La Provincia di Pellegrino è stata “Leccecentrica”? “I risultati dicono il contrario e la mia campagna elettorale è partita proprio dal Capo di Leuca, e da Tricase in particolare, giusto per sottolineare la considerazione che abbiamo per l’intero territorio. Questo è un gesto simbolico, ma di atti concreti nel corso del mandato del presidente Pellegrino ce ne sono stati tanti. In riferimento alla Maglie-Leuca, opera richiesta da anni e sempre bloccata, ha avuto un momento di nuovo slancio proprio quando la Provincia ha coordinato le modifiche al progetto che non soddisfaceva tutti. Ma l’impegno della Provincia nel sud Salento si vede anche in tutti quei progetti che mirano alla crescita dei nostri talenti. Il nostro territorio, soprattutto per la spinta della parte sud, è votato alla cinematografia? E allora, per valorizzare questa spinta, a Lecce nascerà il Cinema Porto, accanto alle Officine Knos, con un progetto già approvato; e con Puglia Film Commission abbiamo

Gabellone: “Quando si parla di Maglie-Leuca, altro che nuovo slancio e progetto inviso alle Amministrazioni locali! C’è stata una lettera, sottoscritta da tutti gli amministratori e da tutti i Sindaci, perché i ritardi dell’Ente provinciale erano così considerevoli ed incomprensibili da determinare un arenamento del progetto per la 275. Nella riunione con i Sindaci, alla quale era presente anche il presidente Pellegrino, l’assessore regionale Onofrio Introna ha avvertito che non c’era più la possibilità di tergiversare, mettendo fine ad una sorta di azione di freno dell’Amministrazione provinciale. In termini di Bilancio, abbiamo circa 30 milioni di Euro non spesi, con progetti realizzati ma opere mai avviate; altri 10 milioni di Euro per strade i cui progetti previsti e finanziati non sono partiti. C’è quindi una necessità di snellimento delle procedure e di maggiore concretezza, sia nella fase progettuale che in quella di realizzazione. Altrimenti saremo costretti a circolare ancora su strade provinciali che sono palesemente malgestite. Eppure abbiamo una società, l’Alba Service, che dovrebbe garantirne la cura… E riguardo alla scarsa considerazione per il

Capone: “Va ribadito che le risorse regionali per il progetto di Torcito sono arrivate soltanto da qualche giorno e provvederemo subito ad impiegarle. Quindi non possono esserci attribuite colpe che non sono nostre. E comunque Torcito ha già visto il recupero integrale della Masseria e posso dire di aver partecipato all’inaugurazione di una delle strutture più belle del Salento: quel bosco, quelle masserie, sono utilizzati da associazioni sportive, da enti di cultura e di turismo”.
Turismo e ambiente
Capone: “L’ambiente pulito è indispensabile per attirare ulteriormente i turisti, non basta fare semplicemente promozione del territorio se il turista al momento di tornarsene a casa non si porta dietro un bel ricordo. Per questo bisogna investire, così come abbiamo fatto negli ultimi anni e contiamo di farlo ancora ed in maniera innovativa. Abbiamo puntato molto sul marchio “Salento d’Amare”, all’inizio un logo istituzionale e poi diventato un vero e proprio marchio d’area, fino a divenire oggi marchio regionale registrato. Oltre ad intervenire sulla segnaletica (“molti Comuni erano deficitarii anche nella segnalazione dei loro tesori”), la nostra azione è stata e sarà quella di promuovere le qualità del nostro territorio. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, per smorzare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti lungo le strade o in campagna, abbiamo siglato un patto attraverso il quale Confindustria si impegna a realizzare un consorzio tra gli imprenditori per realizzare in un sito industriale, da individuare, una discarica per rifiuti speciali industriali”.
Gabellone: “Mi sembra assurdo, dopo dieci anni di Amministrazione di centrosinistra, sentir parlare ancora di un patto sottoscritto con Confindustria per realizzare, in futuro, una discarica. E questo quando invece ci sono proposte di Consiglieri provinciali che risalgono alla passata legislatura, mi riferisco in particolare a quella di Giorgio Petrucelli di otto anni fa. Non ci si può limitare a farne un fatto di competenze e trasferimento delle funzioni, perché le attività di raccordo di coordinamento vanno comunque svolte in quanto il territorio ha come riflesso una situazione che è sotto gli occhi di tutti. Il marchio “Salento d’Amare” va riempito anche di contenuti da questo punto di vista. Quando un turista arriva da noi, si accorge subito che le strade provinciali e la tenuta delle banchine laterali sono un disastro. Eppure noi paghiamo ad Axa un milione di Euro l’anno, e ad Alba Service centinaia di migliaia di Euro per la pulizia delle banchine laterali. E si tratta di interventi già programmati, che non hanno bisogno di chissà quale sforzo. Evidentemente manca un serio controllo dell’attività. Sul turismo, poi, vorrei proprio sapere cosa possono vantare di avere realizzato in cinque anni… A malapena un po’ di cartellonistica stradale di indicazioni dei beni culturali. Il territorio è completamente abbandonato: il sud Salento è stato penalizzato perché in Giunta è arrivato un rappresentante di questa parte di territorio solo otto mesi fa! Chi va al governo deve occuparsi di un miglioramento complessivo dell’immagine, deve occuparsi per tempo della pulizia delle spiagge e non solo ad estate iniziata. Ed occuparsi della depurazione: la Provincia avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione alle situazioni che mettono a rischio la salute del nostro mare ed essere più incisiva. Inutile pensare al marketing, alla pubblicizzazione degli eventi e poi avere gravi problemi di balneabilità. E ciò non riguarda solo Tricase, dove andrebbe studiata la situazione del depuratore consortile, ma anche Otranto, Gallipoli, ecc.”.
Capone: “Non vedo così drammatica l’immagine del Salento né quella delle sue strade, forse non perfette ma tenute in uno stato certamente apprezzabile. Numeri alla mano, nell’arco di cinque anni abbiamo speso 133 milioni di euro per la viabilità e la gestione ambientale e 220 milioni per i lavori di manutenzione straordinaria delle strade provinciali”.
L’utilità della Provincia
Capone: “Nonostante i rigurgiti del Governo Berlusconi e la proposta, nel suo disegno di Federalismo, dell’On. Lorenzo Ria, che prevede la Provincia come semplice braccio della Regione, credo che in una realtà con 97 Comuni e 34 Frazioni la Provincia sia importante perché dà supporto ai Comuni ed ha una funzione di coordinamento. E molto di più potrà fare ottenendo le deleghe dalla Regione”.
Gabellone: “La nostra non può essere paragonata ad un’area metropolitana, dove la città e il territorio della Provincia praticamente coincidono e risentono del peso specifico della municipalità. I nostri Comuni sono tanti e dislocati in un territorio molto esteso, perciò hanno la necessità di un forte coordinamento anche per poter giungere a quei fondi comunitari che dovranno essere non l’approccio al mero utilizzo di risorse ma un’energia, una disponibilità economica, che dia possibilità di investire con un ritorno duraturo nel tempo”.
La discarica di Corigliano
Capone: “Ci siamo impegnati perché non si verificasse lo scempio previsto dalla Regione di Raffaele Fitto sulla falda acquifera di Corigliano d’Otranto, dalla quale emunge l’Acquedotto Pugliese. Abbiamo lavorato perché si procedesse alla variante che qualificasse quella di Corigliano solo come discarica, lontana dalla falda coibentata, perché non ci siano rischi, e comunque solo di servizio e non di soccorso. L’errore sugli impianti ha comportato un ritardo sull’attività dell’Ato Lecce 2, che oggi pagano i Comuni. Purtroppo la Provincia non aveva competenze sulla progettazione degli impianti, competenze che aveva l’allora presidente Fitto. Tutto questo ha provocato un lungo contenzioso, gli impianti non sono stati realizzati in tempo e la Provincia, pur senza delega, è dovuta intervenire per mettere insieme i Comuni, per organizzare le Ato in modo che ci fosse la chiusura del ciclo, che si realizzerà attraverso gli impianti di compostaggio e la raccolta differenziata spinta. Noi non crediamo, lo ribadiamo, nella realizzazione in provincia di un termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti e la produzione di energia, così come non crediamo possa diventare termovalorizzatore la CoperSalento, che ha già procurato fin troppi danni. Dopo la segnalazione del dott. Assennato dell’aumento esponenziale dei tumori, rilevando che le emissioni arrivavano dall’area incriminata, la Provincia non si è accontentata dei controlli dell’ARPA ed ha fatto una convenzione con l’Istituto di chimica ambientale, il quale ha scoperto una produzione di diossina 8 volte superiore ai limiti consentiti, tanto da portare alla sollecitazione della chiusura, alla quale si è giunti un anno fa”. Come si comporterà, nel caso diventasse Presidente, nei confronti della CooperSalento? “Nessun pregiudizio, ma dovrà mettersi in regola e diventare un impianto sostenibile rispetto all’ambiente circostante o non sarà possibile continuare l’attività. Allo stesso modo faremo di tutto perché mai si concretizzi il disegno di una centrale nucleare ad Avetrana (Taranto) o Nardò”.
Gabellone: “Non mi pare che il Piano Fitto per la discarica di Corigliano sia stato in alcun modo modificato dall’attuale presidente Nichi Vendola. Anzi, nel Piano di tutela delle acque, ha escluso tutte quelle zone che potevano avere una valenza idrogeologica, tranne quelle parti di territorio che prevedevano impianti o discariche. Mi preme sottolineare, poi, che è stato il Comune di Corigliano, attraverso una battaglia legale, ad ottenere che quella fosse esclusivamente una discarica di servizio. In tutto questo la Provincia è stata assente per la maggior parte della sua legislatura. Abbiamo avuto una delega all’Ambiente divisa in tre Assessorati e la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientali non riusciva a riunirsi perché o aveva argomenti che interessavano i singoli Assessori, oppure, soprattutto in presenza di argomenti spinosi come quello di Corigliano, ognuno ne restava lontano. Solo dietro il precipitare degli eventi, nel luglio del 2007, con le discariche chiuse e gli impianti che non si realizzavano, la Provincia ha percepito il pericolo di quanto poi effettivamente avvenuto, cioè che i rifiuti potessero rimanere per strada. E quanta fatica abbiamo dovuto fare noi dell’opposizione per far comprendere alla maggioranza ed al presidente Pellegrino che fosse opportuno azzerare questa situazione e dare nelle mani di un unico soggetto, di un unico Assessore, le competenze del settore. Casa avvenuta nel settembre del 2007 quando Gianni Scognamillo è stato delegato all’Ambiente. Prima era stato un periodo di totale assenza della Provincia e le Ato sono state totalmente scoordinate tra di loro, con le conseguenze che tutti conosciamo”. E sulla CoperSalento? “Sergio Blasi, non proprio un uomo del centrodestra, ha detto chiaramente che le responsabilità non sono addebitabili esclusivamente al Comune di Maglie, ma che, in termini di controllo, sono addebitabili anche alla Provincia. Non possiamo permetterci in alcun modo di perdere posti di lavoro, ma allo stesso tempo chiediamo che si utilizzino le migliori tecnologie per fare in modo che gli impianti siano conformi alla legge e non producano situazioni sgradevoli per la salute pubblica. Per quanto riguarda i termovalorizzatori, non sono previsti né a Maglie né a Poggiardo e il ciclo dell’impiantistica dei rifiuti è completo con gli impianti già presenti sul territorio”.
Giovani e Lavoro
Gabellone: “Intanto noi dobbiamo dare l’immagine di un’Amministrazione provinciale che sia un punto di riferimento per i giovani, che offra opportunità a tutti con grande trasparenza. Quello che sta succedendo in questi giorni in Provincia (riferimento alla sospensione del segretario generale Antonio Scarascia, Ndr) non avvicina certo i giovani alle Istituzioni. Nella nostra Provincia, poi, non si svolgono concorsi di assunzione dal 1999. Un Ente pubblico si deve spendere per creare occasioni, ma ai giovani deve anche dare la possibilità di esperienze di lavoro sul territorio. Per questo sarà opportuno instaurare un rapporto forte con le Università, perché in quel luogo crescono le migliori intelligenze del territorio. Così come sarà importante che la Provincia dia ulteriore fiato alla Formazione Professionale. E poi dovremo preoccuparci di recuperare quei mestieri che oggi non riescono a dare risultati in termini occupazionali perché non si sono innovati rispetto alle esigenze moderne. Per intenderci, un elettricista di 20 anni fa, se non si è mai aggiornato, avrà molta difficoltà oggi a lavorare. Sarà opportuno, infine, comprendere in quali settori ci sia la domanda di lavoro e spingere in quella direzione. Quello che vogliamo produrre è una serie di interventi sul territorio che creino non la certezza del posto di lavoro, ma delle opportunità di crescita e di occasioni: una filosofia nuova basata sui principi fondamentali dell’operatività di chi amministra e della trasparenza nel rapporto tra cittadino ed Ente”.
Capone: “Partiamo da un dato nuovo ed importante: l’attribuzione alla Provincia, seppure in parte, della delega alla Formazione Professionale. È un fatto estremamente rilevante che consente un ulteriore collegamento tra imprenditori ed aspiranti lavoratori. Collegamento che è nel Piano triennale della Formazione che abbiamo preparato e che consentirà a questa Provincia, d’ora in poi, di rispondere meglio alle esigenze di lavoro da parte dei giovani, ma anche alla richiesta di specializzazione da parte delle imprese. Si apre un periodo nuovo e assai più bello, che ci consentirà un margine di manovra più ampio rispetto al passato. La Formazione Professionale, poi, riguarderà anche le cosiddette aree deboli, quindi non soltanto i ragazzi diplomati ma anche quelli con lauree non immediatamente spendibili in posti di lavoro: anche loro potranno scegliere di frequentare corsi di formazione collegati direttamente alle imprese. Consentirà altresì la possibilità a tutti gli Istituti Professionali di mettere in atto la cosiddetta terza area, cioè di far frequentare ai ragazzi degli stage in aziende collegate al territorio, con l’obiettivo di verificare meglio le proprie attitudini per il futuro. Come abbiamo fatto in passato, poi, sosterremo l’accesso al credito delle giovani coppie che intendono mettere su un’impresa. Così come continueremo a sostenere i ragazzi che escono dall’Università e vogliono aprire un’attività attraverso i brevetti realizzati durante i loro studi. Sette aziende sono già state create in questo modo e funzionano. Riguardo ai concorsi della Provincia, va detto che fino a che la pianta organica è al completo, la legge non ci consente di farne degli altri. Abbiamo però stabilizzato quasi tutti i Lavoratori Socialmente Utili (“circa 200, ne mancano altri 100”) attraverso le assunzioni di Alba Service”. E i Centri per l’Impiego? “Oggi sono anche Centri che facilitano il rapporto tra domanda e offerta di lavoro, pure on line. E il nostro sito, www.pugliaimpiego.it, è considerato uno dei migliori d’Italia”.