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Alla domanda del Comitato Tutela del Paesaggio intendo rispondere che sono favorevole a tutte le fonti rinnovabili possibili per superare il forte impatto inquinante dei metodi attualmente usati per la produzione di energia.
Bisogna però specificare che sono contrario ad un effetto impattante sulle aree di pregio dal punto di vista naturalistico e paesaggistico ma sono anche contrario ad ogni riduzione della superficie produttiva agricola.
Bisogna ribadire che
Quindi se ben devono essere accolte le energie rinnovabili questo deve anche significare che a nessun pescecane della speculazione deve essere consentito un assalto selvaggio alle nostre terre e dico questo senza guardare in faccia nessuno come non ho mai fatto caso a chi appartenessero le particelle degli insediamenti.
Se si riflettesse su questo particolare aspetto si capirebbero tante conversioni in un senso o nell'altro.
Per essere concreti le province pugliesi, e quindi anche quella di Lecce, dovrebbero verificare che ogni insediamento energetico sia realmente produttivo e non serva solo ad intercettare gli incentivi; poi bisognerebbe preservare il territorio con apposita individuazione delle zone dove certi insediamenti sono consentiti e dove non possono neanche pensati.
A questo proposito lancio l'idea di consentire la costruzione di parchi fotovoltaici solo ed esclusivamente nelle numerose cave dismesse che costellano il territorio pugliese. Si conseguirebbe il duplice scopo di non sottrarre terreno agricolo alla produzione e di impedire che le cave dismesse si trasformino in discariche stante la perdurante incultura nella gestione dei rifiuti.
A Castellino, per esempio se le volumetrie ancora disponibili nelle cave della zona fossero destinate ad insediamenti fotovoltaici, non si parlerebbe mai più di riattivare la discarica.
Per quanto attiene al nucleare, pur essendo favorevole in linea di principio, non capisco perché dovrebbe essere ubicato in Puglia che già sacrifica tanto della sua terra e della sua gente alla produzione di energia per il nord.