giovedì 28 maggio 2009

Giuseppe Fracella, Candidato alla Provincia nel collegio di Nardò per il movimento IOSud, interviene sulla questione delle energie rinnovabili

Giuseppe Fracella, Candidato alla Provincia nel collegio di Nardò per il movimento IOSud, interviene sulla questione delle energie rinnovabili


FRACELLA.jpg

Alla domanda del Comitato Tutela del Paesaggio intendo rispondere che sono favorevole a tutte le fonti rinnovabili possibili per superare il forte impatto inquinante dei metodi attualmente usati per la produzione di energia.

Bisogna però specificare che sono contrario ad un effetto impattante sulle aree di pregio dal punto di vista naturalistico e paesaggistico ma sono anche contrario ad ogni riduzione della superficie produttiva agricola.

Bisogna ribadire che la Puglia, per la produzione di energia, è considerata una colonia del nord dato che oltre l'80% dell'energia prodotta viene esportata per far funzionare le industrie del settentrione. In Puglia rimangono i fumi, le ceneri e tutti i tipi di scorie possibili. E le aziende che producono tutti questi attentati alla salute dei pugliesi e all'integrità di un paesaggio senza uguali, con il federalismo fiscale di Bossi, Berlusconi e degli accoliti di ogni ordine e grado queste stesse aziende pagheranno le tasse dove hanno la sede legale, il nord, e non dove producono tutti questi danni.

Quindi se ben devono essere accolte le energie rinnovabili questo deve anche significare che a nessun pescecane della speculazione deve essere consentito un assalto selvaggio alle nostre terre e dico questo senza guardare in faccia nessuno come non ho mai fatto caso a chi appartenessero le particelle degli insediamenti.

Se si riflettesse su questo particolare aspetto si capirebbero tante conversioni in un senso o nell'altro.

Per essere concreti le province pugliesi, e quindi anche quella di Lecce, dovrebbero verificare che ogni insediamento energetico sia realmente produttivo e non serva solo ad intercettare gli incentivi; poi bisognerebbe preservare il territorio con apposita individuazione delle zone dove certi insediamenti sono consentiti e dove non possono neanche pensati.

A questo proposito lancio l'idea di consentire la costruzione di parchi fotovoltaici solo ed esclusivamente nelle numerose cave dismesse che costellano il territorio pugliese. Si conseguirebbe il duplice scopo di non sottrarre terreno agricolo alla produzione e di impedire che le cave dismesse si trasformino in discariche stante la perdurante incultura nella gestione dei rifiuti.

A Castellino, per esempio se le volumetrie ancora disponibili nelle cave della zona fossero destinate ad insediamenti fotovoltaici, non si parlerebbe mai più di riattivare la discarica.

Per quanto attiene al nucleare, pur essendo favorevole in linea di principio, non capisco perché dovrebbe essere ubicato in Puglia che già sacrifica tanto della sua terra e della sua gente alla produzione di energia per il nord.

Temo tuttavia che la legislazione illiberale che questo governo ha adottato con la scusa dell'emergenza rifiuti a Napoli possa farci temere le peggiori cose; e non bastano le tremule smentite delle mezze figure che rappresentano nel Salento la maggioranza di Roma a farci stare tranquilli, anzi, sono proprio quelle smentite a farci preoccupare di più.

da www.corrieresalentino.it

da www.ilpaesenuovo.it

da www.lecceprima.it

Video da www.salentoweb.tv

da www.iltaccoditalia.info

Ulteriori notizie politiche:

o