lunedì 1 giugno 2009

Loredana Capone: nostro modello di sviluppo non è il neocolonialismo nucleare


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Lunedì 01 Giugno 2009 14:09
Il candidato del Pdl ha ascoltato “chiaramente” dalla viva voce del Premier Berlusconi che “in Puglia ci sarà nessun sito nucleare”. Forse era distratto perché il Premier non ha escluso nessuna possibilità ma ha solo sostenuto che non si è aperto un capitolo sulle localizzazioni e ha addirittura paventato la costruzione di centrali italiane all’estero. Un neocolonialismo nucleare per conquistare i Balcani o chissà quale stato estero? Il Premier Berlusconi manderà anche lì il nostro esercito?

Il nostro NO al nucleare non è elettorale e un NO che il centrosinistra ha costruito in quindici anni di governo della Provincia e che vuole continuare a costruire nei prossimi anni. È il nostro modello di sviluppo, che abbiamo concordato con imprese, sindacati, parti sociali, università, enti locali, operatori del turismo, che ci impone un NO al nucleare, un nuovo modello di sviluppo territoriale fortemente inclusivo, ecocompatibile, competitivo e socialmente sostenibile.

Altro che Cassandre che gettano ombre e sospetti noi siamo amministratori che lanciano e realizzano proposte e progetti.

Qualche osservatore disattento, che non si è neanche preso la briga di leggere il nostro programma, lancia strali contro la mancanza di contenuti in questa campagna elettorale e propone idee che sono già state realizzate o che sono presenti nella nostra idea del Salento che verrà.

In questi anni infatti abbiamo iniziato a costruire un Salento lanciato verso l’Europa e il Mediterraneo con una grande attenzione ai fondi che arrivavano da Bruxelles, non a caso alcuni nostri validi amministratori si candidano al Parlamento Europeo per cercare di rinsaldare ancora di più questo rapporto.

Vogliamo costruire un Salento che esca dalla crisi più forte e robusto, con nuovi settori economici lanciati verso un mercato globale. E sappiamo che le nostre possibilità di crescita solo legate anche al miglioramento delle nostre infrastrutture. Dobbiamo superare la incompleta copertura della “banda larga”, lo sviluppo asfittico della portualità, un sistema di trasporti intermodali ancora irrazionale, il ritardo nell’ammodernamento degli assi stradali ritenuti strategici. Ma è colpa nostra se il Governo continua a tagliare i fondi destinati alle nostre infrastrutture per pagare le “bollette” del Nord?



Occupazione, turismo, qualità della vita, collaborazione tra gli Enti, innovazione, talenti, progetti: il Nucleare con il nostro Salento non c’entra.

Loredana Capone

da www.corrieresalentino.it

da www.ilpaesenuovo.it

da www.lecceprima.it

Video da www.salentoweb.tv

da www.iltaccoditalia.info

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