Lecce (salento) - Gli obiettivi raggiunti danno credibilità agli impegni del futuro. Parte da questo presupposto Loredana Capone per illustrare le politiche sociali che ha in mente per il 2009/2014, se le urne, domenica e lunedì, le daranno ragione.
(Maria Pia Mazzotta) - Orgogliosa di aver sempre dedicato molto spazio e impegno a questo settore istituzionale, come dimostrano i riconoscimenti ottenuti dalla provincia di Lecce in ambito nazionale, la vicepresidente è certa di continuare il suo lavoro pensando al benessere delle persone e delle famiglie offrendo maggiori servizi, migliori e più fruibili, secondo il nuovo modello di welfare condiviso anche dalla Regione.
Da qui nasce la particolare attenzione alle cosiddette “nuove povertà”, ai numerosi senzatetto per i quali la pur preziosa attività della Caritas non è più sufficiente. Ecco perché la Provincia intende realizzare una grande casa d’accoglienza per clochard, con o senza i fondi della giunta regionale.
Altro tema per il quale la Provincia si è sempre battuta è quello dei diversamente abili: nel futuro dell’ente c’è la “Barriera architettonica zero” , quindi finanziamenti in campo pubblico e privato (comuni e imprese) per adeguarsi allo standard desiderato, ma anche l’impegno per creare una cultura contro ogni tipo di barriera, fisica e morale.
Da madre di quattro figlie, Loredana Capone non poteva ignorare l’importanza della famiglia e quindi il sostegno ai minori disagiati, al dialogo tra genitori e figli, un percorso già avviato nel corso di questi cinque anni grazie al Centro risorse per la famiglia (che ha portato avanti un attività di consultorio) e che potrà allargarsi tramite l’Ufficio di mediazione civile e penale all’interno di villa Melone.
Altri punti salienti sono il già testato microcredito di solidarietà, che supporta economicamente i nuclei familiari in difficoltà e la lotta contro ogni tipo di violenza, quella contro le donne, contro i minori e contro tutte le fasce deboli della società.
“Tutto ciò, ha affermato la candidata del Pd, potrà generare occupazione e sviluppo economico; il Pdl finora ha tradito le politiche sociali a livello nazionale, sottovalutandone le potenzialità per la crescita del territorio”.
