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Martedì 23 Giugno 2009 14:30 | |
L’apparentamento con il terzo polo c’è stato, eccome… è stato un apparentamento carbonaro, è stato un accordo sottaciuto e tenuto in penombra, dal momento che metterlo alla luce del sole avrebbe smascherato la portata di tale connubio. Tuttavia, malgrado questo accerchiamento, il centrodestra originale, quello “doc”, ha vinto. E lo ha fatto convincendo. Se c’è uno sconfitto, per l’ennesima volta, in terra salentina, quello è Massimo D’Alema che ha tramato e brigato, è intervenuto a gamba tesa, ha provato a riscaldare la minestra, ma, a riprova che “buon sangue non mente”, ha perso nuovamente. Ha perso quando è venuto in Piazza S. Oronzo a parlare di badanti. Ha perso quando è venuto in Piazza S. Oronzo a parlare di baby sitter. A perso quando scavalcando Casini, Cesa e Totò Ruggeri, chiamava i neoeletti consiglieri Udc perchè consigliassero “benevolmente” il voto a Loredana Capone. Nel Salento questa idea di nuovo laboratorio politico è stata bocciata, forse perché qualcuno nel terzo polo ha compreso quanto la vecchia casa comune era migliore della torre di Babele che si sarebbe andati a costruire. Il cammino adesso riprende e si scopre che Antonio Gabellone ha avuto qualche merito in più di una semplice vittoria elettorale. Ugo Lisi |