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Mercoledì 01 Luglio 2009 15:25 | |
“Lo sfascio della Regione Puglia, emerso in questi giorni anche a seguito di inchieste giudiziarie, vede come primo responsabile il presidente Vendola. Il suo sottile tentativo di salvaguardare se stesso, scaricando sui componenti del suo governo tutte le colpe della cattiva amministrazione, è un modo per nascondere l’evidente incapacità di guida della coalizione e di controllo della gestione, di cui sono egualmente responsabili il presidente, il suo governo e la sua maggioranza. I risultati di questo fallimentare quadriennio sono sotto gli occhi di tutti: un debito consolidato nella sanità che raggiunge la strabiliante cifra del miliardo di euro, in presenza di un contestuale inarrestabile degrado dei servizi; un pesante aumento di tasse a carico di cittadini e imprese della Puglia già per il secondo anno consecutivo, che ha colpito soprattutto quegli ‘ultimi’ che la sinistra promette sempre di difendere; la mancata attivazione dei fondi comunitari che ha sottratto ad un’economia già in recessione sostegni preziosi; le irregolarità nelle procedure dei concorsi come denunciato da molti cittadini e da nostre interrogazioni sistematicamente senza risposta; la totale paralisi dell’Acquedotto Pugliese con relativa perdita di finanziamenti destinati alle grandi opere idriche; la gravissima emergenza rifiuti che non vede ad oggi chiuso il ciclo con impianti pubblici in nessun bacino della Puglia. Sono soltanto alcuni degli aspetti di un disastro generale dal quale Vendola, il suo governo e la sua maggioranza si illudono di salvarsi con fuochi d’artificio che ormai non ingannano più nessuno. La Puglia è in una situazione complessiva di distruzione che parte dalla sanità per toccare ogni settore della politica regionale. Quelli che furono i simboli della campagna elettorale e della vittoria di Vendola, ossia una nuova sanità ed una nuova moralità, si ritorcono oggi contro chi li aveva contrabbandati. Col capo cosparso di cenere Vendola, che oggi non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi in Consiglio regionale come sarebbe stato suo elementare dovere, dovrebbe consentire ai pugliesi di tornare a votare e a scegliere. Certamente sceglierebbero di essere governati dalla loro maggioranza naturale di centrodestra”. |