
Tant’è che alcuni scontri verbali tra i due sono rimasti abbastanza memorabili.
Ma, si sa, la politica è spesso l’arte dell’impossibile, figuriamoci a distanza di anni. Così, ieri, si è saputo che lei, la senatrice Poli Bortone, la scorsa settimana, avrebbe ufficialmente offerto proprio a lui, l’onorevole Ria, la candidatura alla presidenza della Provincia di Lecce. Una candidatura in quota Terzo Polo, ovviamente, e - per di più - con l’avallo di Pierferdinando Casini. Anzi, secondo i bene informati, dopo le “avances”, non andate a buon fine, della fondatrice del movimento “Io Sud”, a Ria sarebbe giunta pure la proposta del leader nazionale dell’Udc.
Ma anche quest’ultima è stata rispedita al mittente dal deputato salentino del Partito democratico. Il nome di Ria, quindi, più di quello di Dario Stefàno, avrebbe messo d’accordo subito i due principali protagonisti del nascente Terzo Polo. Su Stefàno, invece, dopo l’incoronazione da parte di Casini, tarda ancora ad arrivare il placet definitivo della Poli Bortone. Che, nelle scorse settimane, da più parti (e pure dallo stesso Casini) è stata sollecitata a scendere in campo direttamente nella corsa per la conquista di Palazzo dei Celestini.
Ma, proprio le posizioni molto minoritarie, assunte da Ria all’interno dell’Assemblea provinciale del partito hanno fatto pensare ad un suo imminente addio al Pd. Mentre il parlamentare ex Margherita ha continuato ad invocare le Primarie per la scelta del candidato del centrosinistra alle Provinciali del prossimo 7 giugno, tutti gli altri big del partito (in testa, il vicegovernatore della Regione Puglia Sandro Frisullo e l’attuale presidente della Provincia Giovanni Pellegrino) avevano già chiuso su Loredana Capone. Proprio ieri, peraltro, si è diffusa in Parlamento la voce di un cambio di casacca politica da parte di Ria: alcuni lo davano in procinto di passare all’Udc, analogamente a quanto fatto dal collega Pierluigi Mantini, deputato eletto in un collegio lombardo.