giovedì 25 giugno 2009

Capone: ricorso al Tar ha impedito alleanza con Io Sud

Lecce (Salento) - Rimpianti e aria di scontro nel Pd. Sconfitta alle provinciali: Blasi mantiene la consegna del silenzio fino al summit del partito di venerdì. Rotundo recrimina sul non apparentamento con l’Udc e pensa già alle elezioni regionali.

(Fabio Zollino) - “La vicenda Palazzo Carafa e il ricorso al Tar di Poli, Martini e Battista hanno pesato in maniera decisiva sul mancato apparentamento tra Io Sud e il centrosinistra al ballottaggio”. E’ tempo di resa dei conti nel Pd ma Loredana Capone, di buon umore e combattiva nonostante la sconfitta di misura nei confronti di Gabellone, passa dai rimpianti per non essersi alleata con il movimento della senatrice all’analisi del voto e delle cause che hanno portato solo a un “intesa sottintesa” col terzo polo anzichè a un esplicito apparentamento. L’ex vicepresidente della Provincia di Lecce, in realtà, dice qualcosa in più rispetto ad Adriana Poli Bortone che l’altro ieri aveva ammesso “mancato apparentamento? nessuno me l’ha chiesto”. Resta in sospeso dunque la questione legata al fatto se il centrosinistra abbia chiesto o meno l’appoggio ufficiale di Io Sud al ballottaggio, ma un fatto appare ormai assodato. A dispetto di Bari, Brindisi e Taranto, nella nostra provincia ha pesato in maniera decisiva la situazione “appesa” del Comune di Lecce, dove gli assessori Poli, Battista e Martini, appena riammessi dal Tar in Giunta, dovranno ancora battagliare contro il ricorso del sindaco al Consiglio di Stato per restare a Palazzo Carafa.

La Capone non specifica perché ciò sia stato un impedimento all’apparentamento, ma appare comunque chiaro che, nel caso in cui ci fosse stato, l’alleanza di Io Sud con la sinistra a Palazzo dei Celestini avrebbe potuto pesare sull’esito del ricorso di Poli Battista e Martini. Ma l’avversaria di Gabellone sa bene che il mancato apparentamento non rappresenta l’unico fattore che ha portato alla sconfitta del centrosinistra: “Abbiamo “mandato” poca gente al voto e raccolto un numero di preferenze insufficienti, proprio laddove saremmo dovuti essere più forti, vale a dire nei Comuni amministrati da esponenti della nostra coalizione. Bisognerà capire perchè è avvenuto ciò e lavorare per evitare che fatti del genere si verifichino in futuro”. E sulla possibilità che a Casarano (vero e proprio “fulcro” in negativo della sconfitta della Capone) gli esponenti del Terzo Polo abbiano fatto allo stesso tempo campagna elettorale per De Masi e per Gabellone la ex vicepresidente glissa: “Non lo so, cercheremo di capirlo al più presto”.

L’appuntamento, a tal proposito, è per venerdì prossimo con la convocazione di una riunione di segreteria allargata ai consiglieri eletti. Un’analisi del voto che si preannuncia tutt’altro che tranquilla visti i tanti meccanismi del consenso” che non hanno funzionato, in primis il non abituale “astensionismo di centrosinistra”, sintomo di una sorta di stanchezza e scoramento da parte degli elettori di questa parte politica. “Fino a sabato non parlo e non faccio nessuna analisi del voto - spiega Sergio Blasi, sindaco di Melpignano e “candidato mancato” alla presidenza di Palazzo dei Celestini - per formazione politica preferisco prima discutere col partito e poi parlare alla stampa”.

Chi preferisce parlare è invece il capogruppo del centrosinistra a Palazzo Carafa, Antonio Rotundo che rimpiange, come anche Giovanni Pellegrino, non tanto il mancato apparentamento con Io Sud, quanto quello con l’Udc che, se fatto come nel resto della regione, avrebbe sicuramente portato quei voti necessari per poter superare il Pdl e Gabellone: “La libertà di voto con questa sorta di “messaggi cifrati” – sostiene l’ex deputato - ha prodotto solo una crescita dell’astensionismo tra gli elettori centristi. E poi c’è il discorso delle scarse motivazioni che hanno tenuto a casa molti nostri elettori, paradossalmente, soprattutto nei Comuni amministrati dal centrosinistra”. Ma Rotundo allo stato attuale preferisce guardare al futuro più che al passato: “Serve un progetto politico serio e occorre studiare le prossime nuove alleanze. Il modello dell’Unione del centrosinistra a livello amministrativo si è rivelato non riproducibile nel confronto elettorale”. Un’apertura come quella di Pellegrino ad Adriana Poli Bortone? “Non solo - risponde – dobbiamo guardare a tutti i possibili interlocutori partendo però non dai partiti e dai possibili candidati, bensì dai contenuti e dai progetti per il territorio in vista delle regionali”.

da www.corrieresalentino.it

da www.ilpaesenuovo.it

da www.lecceprima.it

Video da www.salentoweb.tv

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