giovedì 18 giugno 2009

Il ministro Carfagna a Lecce per sostenere Gabellone

Lecce (salento) - Arrivano ben due ministri per supportare gli ultimi giorni di campagna elettorale di Antonio Gabellone: il ministro Raffaele Fitto e la più attesa ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna. Come ogni donna si è fatta attendere, oltre un’ora ad essere precisi, causa ritardo dell’aereo che da Roma l’ha portata a Lecce.

(Ilaria Pellegrino) - Giunta alle porte di Palazzo Carafa, dove sulla strada adiacente si stava svolgendo il comizio, tutti gli occhi sono stati per lei, abbandonando quelli dei presenti Saverio Congedo, Paolo Perrone, Antonio Gabellone e della stesso Fitto. Si accomoda e viene accolta in primis dal sindaco di Lecce che ha cominciato la sua scalata politica proprio come Assessore alle Pari Opportunità, un collega non solo di partito quindi. Poi è la volta di Gabellone che saluta e abbandona la platea perché: lo attendeva un confronto televisivo con l’avversaria Loredana Capone. E a questo punto la parola passa al ministro Carfagna che, applaudita dai sostenitori incuranti dell’afa , comincia a dare tutti numeri del governo Berlusconi, dalla questione dei rifiuti di Napoli “risolta brillantemente dopo due anni di governo Prodi che non è riuscito a far nulla” , da quella degli immigrati “possono entrare solo quelli che hanno già un contratto e che decidono di rispettare le nostre leggi”, a quella del lavoro “con la riforma Biagi siamo riusciti a creare oltre un milione e mezzo di posti di lavoro”. Su questa affermazione forse ci sarebbe da riflettere un attimo, ma non c’è tempo perché subito si affronta la questione “quote rosa”, scottante almeno quanto il sole di questo mercoledì 17 giugno. Gli avversari di sinistra hanno più volte accusato il candidato presidente per il PdL di dar poco conto alla componente femminile nelle liste, lui aveva già ribadito e assicurato una presenza massiccia delle donne a Palazzo dei Celestini in caso di vincita, prescindendo dalle cosiddette quote rosa; per lui garantisce anche la ministra che coglie l’occasione per ricordare come il suo ministero si sia da subito applicato nella produzione di leggi contro la violenza sulle donne: ergastolo per chi uccide dopo uno stupro, pene più dure e senza sconti per i condannati con l’accusa di violenza sessuale, ma soprattutto aver fatto rientrare nel codice penale quello che gli inglesi (e adesso anche noi) chiamano stalking, ovvero perseguitare con telefonate minacce lettere messaggi e quant’altro una donna ledendola e impedendole di vivere in serenità. Tutto questo e altro ancora quello che in due anni il governo di centrodestra è riuscito a portare avanti per questo l’avversario provinciale del PD è già “alla canna del gas”. Come a dire che nemmeno tutto il subbuglio creato dagli ultimi episodi che riguardano il Popolo delle Libertà, nello specifico il premier Silvio Berlusconi, tra villa Certosa e i voli di Stato (inchiesta fresca d’archiviazione) sono riusciti a scalfire una destra che invece appare sempre più forte. A tal proposito, è notizia di questa mattina che la procura di Bari ha aperto un’inchiesta su tangenti nel settore della sanità con tanto di intercettazioni nelle quali alcuni imprenditori coinvolti parlerebbero di soldi versati a ragazze per partecipare a feste nelle ormai famose abitazioni del premier a Roma e in Sardegna. D’Alema lo aveva detto che sentiva puzza d’inchiesta, ma il ministro Fitto, interpellato sulla questione, risponde con un secco e deciso “no comment”.

da www.corrieresalentino.it

da www.ilpaesenuovo.it

da www.lecceprima.it

Video da www.salentoweb.tv

da www.iltaccoditalia.info

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